Fotografare in inverno al freddo

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La neve e il freddo spesso creano molti disagi ma a essere sincero mi piacciono tantissimo. Non mentirò, sono un fanatico della montagna in tutte le stagioni ma l’inverno per me è il massimo. Amo come si trasforma un paesaggio quando viene ricoperto dalla neve, amo avventurarmi in quei rari luoghi ancora non raggiunti dalla frenesia della nostra civiltà, e infine, amo abbandonarmi nella contemplazione della natura. E’una sensazione di libertà impagabile.

Sotto il manto bianco e soffice della neve, tutto sembra immacolato e, ovunque ci sia acqua, si creano condizioni eccezionali per la fotografia.

Alcuni suggerimenti utili quando ci si appresta a fotografare in ambienti freddi

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ABBIGLIAMENTO
Da sempre, il freddo non è mai stato amico né del fotografo e né della sua attrezzatura fotografica. In caso di temperatura molto bassa, mantenendosi in movimento si rimarrà caldi ma, nel preciso istante in cui ci si ferma per fotografare, la temperatura del nostro corpo comincerà a calare
inesorabilmente. In caso di vento, anche lieve, la sensazione di freddo aumenterà immediatamente e in modo importante.

COPRIRSI!

  • La testa e le orecchie disperdono tantissimo calore quindi occorre coprirle adeguatamente con un buon berretto antivento.
  • In una giornata soleggiata la neve è accecante. Per evitare di avere problemi agli occhi, è fondamentale indossare buoni occhiali da sole che coprano il più possibile anche i lati.
  • Per proteggersi il viso dalle radiazioni UV è indispensabile utilizzare una crema solare con protezione molto alta (indice di protezione almeno 30).
  • Per mantenere il nostro corpo caldo, l’ideale sarebbe vestirsi a strati.. Invece di indossare un singolo capo molto pesante, è meglio indossare più maglie meno pesanti. Una t-shirt termica traspirante eviterà che dopo gli spostamenti, il sudore resti a contatto con il corpo e disperda calore. Per gli strati sopra, consiglio una maglia in pile, una giacca (softshell) antivento e infine una giacca impermeabile in Goretex.
  • Fotografare con i guanti normali è difficile perché non permettono una adeguata sensibilità sui comandi della fotocamera. Consiglio i guanti a mezze dita, che lasciano quindi con parte di queste libere, ma provvisti di cuffia che ,ribaltata, protegge completamente la mano. È consigliabile avere sempre con sé delle buste scaldamani chimiche da attivare qualche minuto prima di averne bisogno.
  • Per le gambe consiglio pantaloni aderenti in Polartek (un materiale simile al pile) con sopra pantaloni elasticizzati da montagna.
  • Non importa quanto sia caldo il nostro corpo, se i nostri piedi sono freddi, non dureremo molto a lungo là fuori. Occorre investire in un buon paio di scarponi invernali ben isolati, così come calze calde.

Attrezzatura fotografica

Quando la temperatura scende, anche se tutti i costruttori di fotocamere decantano le eccellenti caratteristiche di resistenza dei propri prodotti, la realtà dei fatti ci dimostra che nessun oggetto è immune da rischi. I problemi possono insorgere sia che si usi attrezzatura base che quella professionale. Vari inconvenienti possono verificarsi alle fotocamere, agli obbiettivi, batterie, schede di memoria, treppiedi, ecc.
Per rendersi conto di come stanno realmente i fatti, basta semplicemente leggere il manuale delle fotocamere, anche quelle tropicalizzate: “Ambiente operativo 0-40°C con al massimo 85% di umidità senza condensa”. Se fa freddo e c’è condensa, i produttori non si assumono responsabilità!

La condensa è una delle mie principali preoccupazioni quando scatto al freddo, perché l’umidità all’interno della fotocamera può danneggiare i componenti elettrici e lasciare aloni nella parte interna degli obiettivi.
La condensa si crea quando si passa da un ambiente caldo ad uno freddo e viceversa, quindi quando usciamo e rientriamo dall’abitazione. Occorre fare in modo che le variazioni di temperatura avvengano nel modo più graduale possibile, lasciando la fotocamera per almeno un’ora in un ambiente intermedio, come ad esempio un portico, un garage oppure vicino a una finestra. 
Per ridurre ulteriormente la possibilità che si formi condensa, si può mettere la fotocamera in un sacchetto (ad esempio quelli da freezer) con una chiusura ermetica, e aggiungere al suo interno una bustina di gel di silice.
Quando ci si appresta a studiare l’inquadratura occorre fare attenzione a non espirare vicino all’obiettivo. Altrimenti, la condensa si congelerà istantaneamente sulla superficie dell’obiettivo.
Se, nonostante le precauzioni, si dovesse formare ugualmente della condensa sull’attrezzatura, la cosa migliore da fare è di asciugare tutto con un panno in microfibra più volte, facendo particolare attenzione anche al vano delle batterie. È consigliato inoltre estrarre sia le schede di memoria sia le batterie prima di riporre il tutto nello zaino.

La batteria è di gran lunga il componente della fotocamera che più è influenzato dalle variazioni di temperatura. È sufficiente che la temperatura della batteria scenda sotto i 10 gradi centigradi per ritrovarsi con la carica dimezzata. Conviene tenere sempre almeno una batteria di ricambio al caldo in una tasca interna e invertirla all’occorrenza con quella che si è raffreddata. Se utilizziamo lunghe esposizioni, consiglio di posizionare uno o più scaldamani vicino al vano batteria, fissandoli con nastro adesivo, oppure elastici, ma assicurandosi che non danneggino la batteria o l’esterno della fotocamera per il troppo calore.

Se nevica oppure piove, occorre coprire adeguatamente la fotocamera e l’obiettivo con rivestimenti impermeabili. Sul mercato si trovano molte soluzioni ma per risparmiare si può utilizzare anche un semplice sacchetto da freezer.

Per quanto riguarda il treppiede (vedi articolo sulla scelta del treppiede), se possediamo una versione in alluminio e non indossiamo i guanti, si corre il rischio di rimanere attaccati con le dita alle parti in metallo. È utile, coprire le gambe del treppiede con una sorta di isolamento (ad esempio nastro adesivo o materiale espanso).

Avere un thermos con una bevanda calda e dolce aiuta molto a mantenersi caldi. Evitiamo gli alcolici perché creano vasodilatazione con conseguente diminuzione della temperatura corporea.

Cambiare gli obiettivi in condizioni fredde, oltre a risultare una vera sfida, comporta il rischio di esporre le componenti interne della fotocamera all’umidità. L’ideale sarebbe disporre di due fotocamere, in modo da poter riprendere a lunghezze focali diverse senza dover cambiare obiettivo.
Le temperature molto basse non sono l’ideale per capire come visualizzare l’istogramma, cambiare un parametro di scatto o utilizzare il treppiede.  È importante conoscere bene la propria attrezzatura avendo fatto pratica al caldo della propria casa.

Soggetti fotografici

Il freddo inverno ci regala soggetti unici, occorre solamente allenarsi a riconoscerli. Nebbia, brina, galaverna, lastre di ghiaccio, ghiaccioli, lunghe ombre e morbidi effetti sul manto di neve intatto offrono grandi opportunità.

Sfruttiamo il controluce per mettere in evidenza forme, bolle d’aria, piccoli corpuscoli, foglie colorate, insetti, che si possono trovare all’interno del ghiaccio.

Col freddo, gli animali selvatici in cerca di cibo si avvicinano maggiormente agli ambienti antropizzati, offrendoci fantastiche occasioni di scatto.

Col freddo il mantello dei mammiferi è folto e soffice, niente a che vedere con la primavera, quando molti di essi si liberano del pelo invernale perdendolo a ciocche con un effetto non propriamente fotografico.

A volte sarà necessario avventurarsi faticosamente in zone difficili da raggiungere e sopportare il gelo, ma con un po’ di impegno, verremo ampiamente ripagati, portando a casa immagini di cui saremo orgogliosi.